INTERSEZIONI: l’esperienza del territorio pratese
Serafina Carpino, Daniele Scorza, Simona Valisano
Nella città di Prato, tre diversi musei collaborano da molti anni nella promozione congiunta di cicli di visite/attività multisensoriali e laboratoriali per le persone con demenza e Alzheimer.
Il Museo del Tessuto, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e il Museo Italiano di Scienze Planetarie hanno rivolto inizialmente le loro attività ai residenti dei Centri Diurni Alzheimer ed RSA del territorio pratese, co-progettandole con gli educatori professionali. Tale esperienza prosegue negli anni tramite la collaborazione con la Cooperativa Sarah che gestisce alcune RSA presenti nel territorio provinciale pratese.
Dal 2019 è stato possibile avviare una nuova esperienza: la Società della Salute Area Pratese ha indetto un’istruttoria pubblica rivolta agli operatori economici che erogano servizi domiciliari professionali, servizi extra domiciliari e altri servizi nella Zona-Distretto Pratese per manifestare l’interesse a essere iscritti nell’Elenco per l’erogazione di interventi relativi ai buoni servizio come previsto dall’Avviso regionale “Sostegno alla domiciliarità per persone con limitazione dell’autonomia” emesso dalla Regione Toscana con finanziamento del POR FSE 2014 – 2020, Asse B Inclusione Sociale e Lotta alla Povertà.
L’Avviso Regionale finanzia buoni servizi per sostenere percorsi innovativi per la cura e il sostegno familiare di persone con una diagnosi di demenza lieve o moderata e le loro famiglie. Nella Tabella della Tipologia di interventi finanziabili con buoni servizio, oltre ai servizi domiciliari professionali, servizi extra domiciliari e semiresidenziali, c’è anche la voce “altri servizi extra-domiciliari Atelier Alzheimer e Musei per l’Alzheimer”.
Partecipa alla manifestazione di interesse il raggruppamento (RTI) formato da Consorzio “Astir” e cooperativa “Il Borro” e, conoscendo l’esperienza pluriennale dei tre musei pratesi nelle attività per le persone con demenza e Alzheimer, richiede la loro collaborazione. Nella modulistica per partecipare all’istruttoria, il Raggruppamento inserisce anche le lettere di agreement di ciascun Museo e la Proposta di progetto congiunta dei tre Musei sulle attività previste.
Il primo Elenco viene costituito dalla Società della Salute a fine dicembre 2019, il Progetto viene denominato “PoD.aD. – Prato Demenze a Domicilio” e l’incarico viene affidato al Raggruppamento con la collaborazione dei tre musei per il servizio Musei per l’Alzheimer.
Incomincia così un nuovo importante percorso sia per la città di Prato che sperimenta il suo primo Atelier Alzheimer che per i musei. Le attività dell’Atelier proseguono anche nel 2020, anno della pandemia da COVID-19 mentre per i musei che sono chiusi per buona parte dell’anno, le attività slittano nella prima metà del 2021.
A settembre 2021 la Società della Salute Pratese promuove una nuova Manifestazione di interesse per il progetto denominato DOMUS che poi prosegue con il progetto denominato A.DO.PO.
Tra gli interventi extra domiciliari di gruppo sono previsti sempre l’Atelier Alzheimer e i Musei per l’Alzheimer. Ancora una volta, l’incarico viene affidato alla RTI Consorzio Astir e Cooperativa Il Borro insieme ai musei.
Nel novembre 2022, la Società della Salute Pratese promuove un Avviso pubblico finalizzato all’individuazione di un Ente del Terzo Settore per la realizzazione del Progetto “CAFFÈ ED ATELIER ALZHEIMER” biennio 2023 -2024 mediante attivazione di coprogettazione e successiva stipula di convenzione. Nel 2023 viene stipulata la Convenzione tra la SdS Pratese e Consorzio Astir (capofila) e cooperativa Il Borro (partener) per il Progetto CircolaMente che prevede tra le altre cose, l’attività dell’Atelier sia nel comune di Prato che in quello di Poggio a Caiano. Si arricchisce in tal modo l’esperienza dei Musei che possono promuovere ciclicamente le attività negli ambienti museali per entrambi gli Atelier.
Cosa ha funzionato bene in questa esperienza pratese?
Gli aspetti positivi sono davvero molti e sono a favore non solo dei musei, ma di tutti i soggetti coinvolti e in particolare degli stessi fruitori dell’Atelier e delle loro famiglie. Ecco quelli più importanti:
• i musei, pur non essendo enti accreditati, possono partecipare alle manifestazioni di interesse della Società della Salute territoriale tramite collaborazione esplicita con il Raggruppamento di enti del terzo settore;
• il coordinamento e la disponibilità dei Referenti di tutti i soggetti coinvolti a lavorare in gruppo;
• la co-progettazione con le educatrici professionali dell’Atelier consente di programmare attività nei musei che possono anche prendere avvio o terminare presso le stesse sedi dell’Atelier allungando in tal modo l’esperienza museale;
• la collaborazione dei musei con il raggruppamento permette di proseguire le attività con l’Atelier Alzheimer ciclicamente negli anni, senza interruzioni;
• la possibilità di molti carer familiari di partecipare alle attività nei musei insieme al proprio familiare con demenza che nel caso delle attività con le RSA è decisamente più difficile;
• la partecipazione “indiretta” agli Avvisi della Società della Salute permette ai musei di ottenere un contributo economico per le attività rivolte alle persone con Alzheimer.
Si può migliorare?
Certamente sì! Le persone che accedono all’Atelier Alzheimer e quindi alle attività nei musei sono un numero inevitabilmente limitato, sarebbe importante riuscire a instaurare un contatto anche con tutte le altre famiglie che non riescono ad usufruire dell’Atelier e avviare con loro, almeno ai musei, un percorso di benessere di supporto alle famiglie.